Su Scrittori Precari, L’Acheronte del nonno, il racconto che ho letto a Torino una sega:
[…] È in quell’istante che la porta della sala si piega verso l’interno con un gemito. Ci voltiamo tutti, e non capiamo finché non abbassiamo lo sguardo e vediamo il testone del nonno, e poi il nonno intero che striscia dentro la sala contorcendo il tronco. […]
[Questo invece è il racconto che non ho letto a Torino una sega]