Intrattenimento. Questa è la chiave. Noi non siamo scrittori, siamo intrattenitori. “Facce ride”. Siamo i pagliacci seduti sulla vasca piena d’acqua delle fiere americane, devi abbatterli. Non perché puoi, ma perché devi. Ogni nostra riflessione, ogni appello, ogni discorso, che facciamo non è una riflessione, un appello, un discorso, è intrattenimento. E parte INTEGRANTE dell’intrattenimento è rovinare la vita di una NON-persona. Perché l’intrattenitore non è un essere umano, è un’icona, una bambola, un pezzo di plastica.
La massa di persone che si è riversata sul mio blog, ieri, dimostra essenzialmente questo: Facce Ride. Facce passà la giornata.
E io temo, davvero, che questo processo sia irreversibile perché comprende non solo chi calunnia, ma anche chi guarda e sta zitto.
D’Andrea G.L., Mostruosità, nota su Facebook del 19 giugno
D’Andrea G.L. chiude il blog.
Qui c’è una riflessione di Lara Manni.
Più in basso, poi, in questo stesso post, trovate una nota di Claudia Boscolo, Senza titolo, o meglio, senza parole, che ho creduto fosse bene portare anche fuori da Facebook.
Qui, invece, trovate la terza puntata della Società dello spettacaaargh!. Che forse c’entra anche qualcosa.
Senza titolo, o meglio, senza parole, di Claudia Boscolo
…o meglio ancora, con parole che andrebbero spese perché non cali il silenzio e i fenomeni rimangano inavvertiti, inosservati. Fenomeni che sono invece segni di decadenza laddove dovrebbe esserci apertura e innovazione (parola inquinata dall’operato di un ministro, vero troll morale di questi tempi bui, ma pur sempre ricca di significato).
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