Quando mio padre era agli sgoccioli siamo andati in ospedale a riprendercelo perché morisse in casa. Mia madre lo ha voluto tutto per sé, è stata una settimana senza chiudere occhio. Io e mia sorella l’aiutavamo svegliandola quando si addormentava, eravamo poco più che ragazzini. L’ultimo giorno in cui è stato in grado di andare al bagno con le sue gambe, mio padre ci ha chiesto di lasciarli soli. Tre giorni dopo, nel suo ultimo sprazzo di lucidità, le ha messo un braccio intorno al collo mentre lei gli umettava le labbra e le ha detto «muori con me».
Mauro Covacich, Prima di sparire