Intro a Radio Genica 2 e ½

Da I padroni del discorso, di Maria Chiara Pievatolo:

«Socrate scende al porto di Atene, il Pireo, in una occasione festiva. Vorrebbe tornare in città, ma viene trattenuto a casa di Polemarco, membro di una ricca famiglia di industriali meteci, che gli prospetta non solo le attrattive della festa notturna, ma anche che là “synesòmetha te pollòis ton neon […] kai dialexòmetha“. (Resp. 328a) Queste parole, oltre al loro significato ordinario, “staremo insieme a molti giovani e discorreremo”, hanno anche un senso peculiarmente platonico: la synousìa è la partecipazione ad una comunità di conoscenza e di educazione, e il dialégesthai designa la “conversazione” filosofica propria della dialettica. Polemarco, un imprenditore straniero che non gode di diritti politici in città, è, paradigmaticamente, un homo oeconomicus. Eppure, egli cerca qualcosa di più, forse solo come un passatempo: ma non la cerca sul mercato, a pagamento, bensì, gratuitamente, nella synousìa e nel dialégesthai – accettando addirittura il rischio di fare una brutta figura e venire umiliato, come può succedere quando si ha a che fare con Socrate. Come nel Menone, la condivisione della conoscenza reca in sé una possibilità di emancipazione.

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