Pubblico, in una serie di post, l’intervento al Pesaro Comics & Games 2014.
(La prima parte, la seconda, la terza, la quarta, la quinta, la sesta, la settima, l’ottava, la nona, la decima e l’undicesima)
L’altro me – l’avversario nell’animazione robotica classica
Kappei spezza il cerchio blindato. Il primo tentativo di risposta di un incredulo Kappei alle accuse mosse da CBN8 ai terrestri è: I terrestri sarebbero tutti cattivi? Io conosco anche delle ottime persone. Non «i terrestri sono buoni» o «i terrestri sono comunque migliori di voi»: il suo unico pensiero è rivolto all’assurda assolutezza del discorso Gaizok, spezza l’insieme chiuso e con ciò spazza via ogni pretesa determinazione razziale: se esiste anche un solo terrestre per bene, allora il discorso razziale Gaizok crolla.
Si potrebbe obiettare: Kappei sta solo dicendo che è sbagliato sterminare i terrestri in modo non selettivo, e non che tutti i terrestri meritano di vivere. Direi di no, perché il secondo e ultimo tentativo di risposta di Kappei – quando CBN8 domanda se i Jin hanno combattuto per se stessi – è abbiamo combattuto per tutti, frase che ripeterà anche tra sé e sé ricadendo sulla Terra: dopo aver spezzato la chiusura razziale, Kappei misconosce il discorso meritocratico.