Rimettere al centro le storie, mantenere la vocazione tecnica e applicarla anche all’interpretazione e alla creazione delle allegorie, senza paura della mappa 1:1, senza paura di dover prendere posizione sulla vita reale e sul mondo reale, porre l’attenzione sull’opera e combattere il mito dell’autore, lottare per la dignità dell’immaginario.
Su Not, un mio articolo su mentalità nerd, immaginario e potenzialità politiche.