Non ho letto il libro di Vito Mancuso, L’anima e il suo destino. Lui è anche simpatico, mi piace come parla. Un po’ meno quello che ha detto stasera da Gad Lerner: Dio c’entra con la scienza perché il Logos è ciò che tiene insieme qui i miei atomi.
Vero. Falso.
Vero e falso perché se il Logos è ciò che permette agli atomi di stare insieme quando secondo le sue leggi devono stare insieme, allora è anche ciò che permette agli atomi di dividersi quando per le sue leggi devono dividersi. E il Logos darebbe ordine al nulla, nel suo essere nulla, se l’insieme delle cause avesse prodotto il nulla, esattamente come dà ordine alle cose, nel loro essere cose, nello spazio in cui sono. Il Logos garantisce l’ordine della realtà, non è una cosa. Il Logos permette all’eccedenza, alla possibilità, al caos che sta nel fondo oscuro, nell’altro lato della realtà, di prendere una forma determinata nel tempo e nello spazio, di essere di istante in istante secondo l’unica possibilità che la configurazione del mondo permette in un dato istante.
È un concetto (motivato) ontologico, non una sostanza o una tensione fisica.
Mancuso sta cercando di fare un errore radicale e ci sta riuscendo benissimo: far di Dio un ente: roba da peccatori, secondo Eckhart. Portare Dio in una parte della natura, farlo stare in qualche posto nella natura: roba da Lovecraft.