Pubblico, in una serie di post, l’intervento al Pesaro Comics & Games 2014.
(La prima parte, la seconda, la terza, la quarta, la quinta, la sesta, la settima e l’ottava)
L’altro me – l’avversario nell’animazione robotica classica
Tomino. Al polo opposto rispetto al Combattler di Nagahama–Yatsude sta Yoshiyuki Tomino. Tomino culminerà nel realismo vero e proprio, e lo farà passando per la riduzione all’osso, rendendo tributo più al logos che al mythos. La profondità abissale dei demoni di Nagai e delle figure archetipiche di Nagahama-Yatsude si allontana, sostituita da un sempre maggiore grado di realismo, di crudezza e di sublimazione filosofica; passando attraverso il poema della guerra e dello spirito di Zambot 3 (1977) e la parodia sociologica di Daitarn 3(1978), Tomino esaurisce l’animazione super robotica abissale per eccesso di riduzione all’essenziale; infine cadrà completamente nel realismo creando Mobile Suite Gundam (1979), il primo real robot (ma reintroducendo la dimensione psichica con i newtype).