Non chiederei mai indietro
il tempo
dell’errore, dell’attesa,
dell’asmatica ripresa
nel dopo della sbornia,
della via presa sbagliata,
concreta o figurata.
Il tempo che ho sprecato
non è oggetto di pretesa.
Ma diobòno il tempo
dei ritardi ferroviari,
delle connessioni lente e
degli windows da rifare,
quello, cazzo, è rapinato.